Tomografia elettrica 2D – 3D

Tomografia Elettrica

METODOLOGIA

Le indagini di tomografia elettrica, sono in genere, effettuate utilizzando un gran numero di elettrodi, collegati tramite un cavo multi-polare ad un resistivimetro dotato di microprocessore interno che si occupa di controllare i circuiti e ad una centralina elettronica di commutazione utilizzata per selezionare automaticamente i quattro elettrodi pertinenti per ogni misura.

Questo tipo di prospezione consente una ricostruzione dell'andamento della resistività apparente lungo una sezione orizzontale (Tomografia elettrica), sino alla massima profondità ottenibile in rapporto al tipo di array utilizzato (Wenner, Sclumberger), alla lunghezza dello stendimento e alla resistività dei terreni.
Per i rilievi 3D si utilizzano una serie di profili 2D distribuiti su di una maglia regolare ed acquisiti separatamente (o insieme nel caso di acquisizioni con configurazione tridimensionale) a partire da un origine comune degli assi cartesiani, mantenendo la direzione e lunghezza X costante per ogni singolo profilo 2D e incrementando il numero di profili lungo la direzione Y, fino ad “n” profili 2D da assemblare al fine di ottenere una copertura 3D, la cui copertura areale si incrementa all'aumentare del numero di profili e alla loro reciproca spaziatura. Successivamente tramite il software dedicato Res3DInv, i singoli profili 2D vengono uniti in un unico dataset che tramite appositi algoritmi elabora e processa i dati in 3D, restituendo una serie di mappe di profondità e di sezioni lungo l'asse X e Y.

Oltre alla resistività apparente, possono essere effettuate con la stesso metodo anche misure della IP (Polarizzazione Indotta). In questo caso si considera lo sfasamento nel dominio delle frequenze, espresso in mrad, tra la corrente immessa e la tensione misurata funzione delle proprietà capacitive dei terreni.

L'effetto capacitivo può esprimersi come l'attitudine di un materiale ad accumulare cariche elettriche di polarità opposta (si comporta cioè come un condensatore) lungo le superfici di discontinuità tra mezzi a resistività diversa. I processi ossido-riduttivi (come la mineralizzazione degli idrocarburi) lungo l'interfaccia tra granuli metallici e fluidi interstiziali sono esempi di fenomeni che aumentano considerevolmente i valori di IP.